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Cap. 3 pg 75

Fig 1. fMRI pattern one. Regioni occipitotemporali posteriori della corteccia che mostrano deflessioni lineari dalla base. L’immagine del cervello intero illustra la statistica-t per il contrasto 4-vs-1. I pannelli sulla destra mostrano la media Beta (con z come unità) per ogni livello, la media tra 15 osservatori (lITS = solco inferotemporale sinistro; lPHC = corteccia paraippocampale sinistra; rSTG = solco temporale superiore destro). Le barre degli errori indicano errori standard tra gli osservatori. Fonte: “The Brain on Art: Intense Aestethic Ecperience Activates teh Default Mode Network”; Frontiers in Human Neuroscience 6, n. 66 (2012). Doi 10.3389/fnhum.2012.00066)

Cap. 3 pg 76

Fig 2. fMRI pattern two. Attivazione lineare delle trace basali in alcune aree cerebrali. L’immagine del cervello intero illustra la statistica-t per il contrasto 4-vs-1. I pannelli sulla destra mostrano la media Beta (con z come unità) per ogni livello, la media tra 15 osservatori (lSTR = striato sinistro; PRF = formazione reticolare pontina). Le barre degli errori indicano errori standard tra gli osservatori. Fonte: “The Brain on Art: Intense Aestethic Ecperience Activates teh Default Mode Network”; Frontiers in Human Neuroscience 6, n. 66 (2012). Doi 10.3389/fnhum.2012.00066)

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Fig 3. fMRI pattern three. Cosa identifica la risposta più forte? L’immagine del cervello intero illustra la statistica-t per il contrasto 4-vs-1. I pannelli sulla destra mostrano la media Beta (con z come unità) per ogni livello, la media tra 15 osservatori (lSFG = giro frontale superiore sinistro; lIFGt = giro frontale inferiore sinistro, paia triangolari; lLOFC = corteccia orbitofrontale laterale sinistra; lmdThal = talamo mediodorsale sinistro). Le barre degli errori indicano errori standard tra gli osservatori. Fonte: “The Brain on Art: Intense Aestethic Ecperience Activates teh Default Mode Network”; Frontiers in Human Neuroscience 6, n. 66 (2012). Doi 10.3389/fnhum.2012.00066)

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Fig 4. Isolamento delle risposte più intense. La modalità di default a diverse regione subcorticali mostra un’attivazione incrementata solo per le immagini esteticamente più gradevoli. L’immagine del cervello intero illustra la statistica-t per il contrasto 4-vs-1. I pannelli sulla destra mostrano la media Beta (con z come unità) per ogni livello, la media tra 15 osservatori (laMPFC = corteccia prefrontale mediana anteriore sinistra; lPCC = corteccia cingolata posteriore sinistra¸lSN = sostanza nigra sinistra; lHC = ippocampo sinistro). Le barre degli errori indicano errori standard tra gli osservatori. Fonte: “The Brain on Art: Intense Aestethic Ecperience Activates teh Default Mode Network”; Frontiers in Human Neuroscience 6, n. 66 (2012). Doi 10.3389/fnhum.2012.00066)

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Fig. 5. Georges De La Tour “Il baro con l’asso di quadri”.

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Fig. 6. Segnale BOLD ottenuto sottraendo l’attività cerebrale durante la percezione di vocalizza­zioni negative meno positive (a sinistra) e positive meno negative (a destra), indipendentemente dal tipo di agente (uomo e donna, gatto o scimmia). Tratto da Belin et al., 2008, con il permesso degli autori.

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Fig. 7. Lunghezza media del “tratto vocale” di cantanti maschi (per esempio bassi, baritoni e tenori) e femmine (per esempio contralti e soprani), e di violini Stradivari e non Stradivari (Amati, Guarnieri, o altri violini cinquecenteschi) secondo lo studio di Tai e altri (2018). I simboli indicano i valori individuali, mentre la media è rappresentata dal centro delle croci. License: CC BY-NC-ND.

Cap. 3 pg 96

Fig. 8. estrazione del cervello tramite uncino, radiografia su cadavere.

Cap. 3 pg 97

Fig. 9. Il dio Anubi pesa il cuore. Estratto da un rotolo di papiro del 1285 aC.

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Fig. 10. via lenta e via rapida. Modificata da “Il cervello emotivo” di LeDoux

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Fig. 11. resti di osso animale usato come strumento a fiato.

Cap. 3 pg 117

Fig. 12. rapporti tra ampiezza e frequenza di un suono

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Fig. 13. regioni della coclea raccolgono diverse frequenze.

Cap. 3 pg 119

Fig. 14. regioni corticali che elaborano i suoni acuti/gravi.

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Fig. 15. collicolo inferiore e superiore. Tratta e modificato da Wikipedia.

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Fig. 16. Inteural time distance.

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Fig. 17. attivazioni cerebrali positive (a sinistra) e negative (a destra). Tratta da Blood and Zatorre, PNAS 2001.

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Requiem di Mozart

Cap. 3 pg 125

Fig. 18. mappa del corpo in base alle emozioni provate. Tratta e modificata da Nummenmaa et al, 2014.

Cap. 3 pg 126

“La Separazione” - F minore (Glinka)

Cap. 3 pg 127

“Sur mer” G minore (Blumenfeld)

Cap. 3 pg 127

“Concerto in Sol maggiore” (Granados)

Cap. 3 pg 127

Granados Allegro de concierto, Op.46

Cap. 3 pg 127

Bambino si emoziona

Cap. 4 pg 142

Fig. 19. Frattale di Mandelbrot. Mandelbrot è il padre fondatore della teoria dei frattali e inventore del famoso insieme che porta il suo nome.

Cap. 4 pg 166

Fig. 20. Proporzione verticale ideale Se la distanza tra la bocca (BO) e il mento (ME) è 1, la distanza tra bocca e la coda dell’occhio (LO) è φ 1.618. Se la distanza tra la base del naso (LN) e la parte inferiore del mento è 1, la distanza tra la base del naso e l’attaccatura dei capelli AC è φ 1.618.

Proporzione trasversale ideale Se la larghezza del naso (LN) è 1, la larghezza della bocca (BO) è φ 1.618, la larghezza tra i due angoli degli occhi (LO) è φ 1.618, e la larghezza tra le due tempie (TE) è φ 1.618.

Altezza e larghezza ideali In un volto se la distanza tra le due guance è 1, allora l'altezza ideale è φ 1.618. Nelle foto nella prossima pagina queste proporzioni sono visualizzate sul viso di uno degli autori di quest’opera, Antonio Ferrante.

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Fig 21. La maschera della bellezza realizzata da Stephen Marquardt. Nell’immagine al suo fianco vediamo la maschera sovrapposta al volto di George Cloney. Image Source: Getty

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Fig. 22. e proporzioni auree proposte dalla maschera valgono per qualsiasi tipologia etnica

Cap. 5 pg 220

Fig. 23. sensory homunculus

Cap. 6 pg 238

Dove h è la costante di Planck

Cap. 6 pg 247

Fig. 24. I gangli basali

Cap. 6 pg 247

Fig. 25. Il talamo

Cap. 6 pg 248

Fig. 26. Mesocorticale e mesolimbico e cervelletto

Cap. 6 pg 273

Fig. 28. dida

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Fig. 29. Esperimento di Libet. Potenziali di prontezza (RP) Il decorso temporale del potenziale di prontezza (RP), l’intenzione volitiva (W) e l’esecuzione del movimento (EMG) negli esperimenti di Libet. “Noi non abbiamo il libero arbitrio di fare, ma siamo liberi di non fare” (We don’t have free will, but we have free won’t), dice Libet.

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Fig. 30. La rete di comunicazione formata dai neuroni che producono dopamina nella via mesolimbica costituisce il percorso chiave della ricompensa del cervello.